Nel cuore di Benevento uno spazio digitale che unisce storia, arte e tecnologia
All’interno del Complesso di Sant’Agostino un’esperienza di viaggio immersiva nella civiltà sannita tra realtà virtuale, box olografici e percorsi multisensoriali
“Un percorso museale costruito all’interno di un antico monastero restituito alla città. Una storia plurisecolare che si condensa in poche decine di metri” – parole del rettore Gerardo Canfora alla presentazione di S’ADIM – Sant’Agostino Digital Museum.
Il museo digitale, inaugurato l’11 marzo, si trova all’interno del Convento di Sant’Agostino, oggi sede delle attività didattiche, e permette ai visitatori di esplorare un patrimonio archeologico, artistico e storico di rilevanza per il territorio, attraverso un percorso completo e inclusivo, fortemente orientato all’accessibilità del sito nei confronti delle persone con ogni tipo di disabilità, grazie all’uso di pavimentazioni prive di ostacoli, di rampe, del linguaggio LIS e delle mappe tattili.
Box olografici e realtà virtuale si mescolano all’interno dell’antico monastero cittadino regalando un’esperienza unica: viaggiare attraverso i secoli per poter scoprire la storia del Complesso, colpito da due eventi sismici, uno nel 1688 l’altro nel 1702, ristrutturato più volte e che dunque conserva tracce di stili diversi, dall’impianto originario del tardo trecentesco al barocco.
Il percorso di visita si articola al piano terra del Complesso tra il Convento, la Chiesa di Sant’Agostino e l’Oratorio di Sant’Antonio, attraversando anche il chiostro centrale e i giardini storici. L’aspetto virtuale rappresenta il punto innovativo dell’intero progetto: i visori VR di ultima generazione immergono i visitatori nello spazio non accessibile del campanile, permettendo di vivere un’esperienza unica nel suo genere che altrimenti non sarebbe possibile.
Ci si sposta, infine, nella sala immersiva, dove Sant’Agostino accompagna il visitatore nel percorso museale raccontando la storia del complesso monumentale e dell’habitat esterno in una conversazione impossibile con San Nicola da Tolentino, figura centrale per l’Ordine agostiniano, e Sant’Antonio Abate, che dà il nome all’oratorio cinquecentesco annesso al complesso. I tre santi prendono così vita grazie a una voce narrante e alle illustrazioni digitali realizzate da una giovane artista napoletana, ritratti in un dialogo unico che intreccia spiritualità e innovazione.
S’ADIM si inserisce così nel grande patrimonio monumentale artistico della città e rappresenta un’occasione importante per incentivare e avvalorare il turismo locale.

