Abstract dell’elaborato presentato al “Premio Giovani Bibliotecari” nell’ambito del XII Convegno nazionale sul Document Delivery e la cooperazione interbibliotecaria, NILDE – Università di Genova (2–3 ottobre 2025)
La biblioteca. Nell’immaginario comune luogo polveroso che conserva saperi antichi per pochi appassionati. Nulla di più falso: come studentessa di Giurisprudenza e volontaria del SCU, presso la Biblioteca Centralizzata di Ateneo dell’UniSannio, ho trovato un luogo di memoria e innovazione, dove si coltivano sfide e speranze del futuro professionale.
Ho trovato il mio punto di svolta. Oggi il Bibliotecario è costruttore di accessibilità e facilitatore di conoscenza: garantisce l’affidabilità delle fonti, ascolta i bisogni; e, con gli strumenti catalografici moderni crea reti informative aperte e dinamiche, progetta servizi centrati sull’utente, soprattutto sulle nuove generazioni di nativi digitali ancora poco consapevoli del valore delle fonti.
Carta e digitale non si escludono, ma cooperano: la prima favorisce profondità e concentrazione, il secondo offre rapidità e inclusione. La Biblioteca è punto di riferimento culturale e umano, luogo di incontro, sostegno, studio e orientamento per la comunità accademica intera: Studentə, Erasmus, Dottorandə, Ricercatorə, Docenti e PTA&B.
Il futuro della Biblioteca lo costruiamo ogni giorno, silenziosamente, nei corridoi delle nostre sedi, nei cataloghi aggiornati, nei servizi offerti. È un futuro che chiede ascolto, formazione, reti e investimenti, si progetta, si sperimenta, si vive esperienza dopo esperienza. E i giovani bibliotecari come me, oggi più che mai ne sono gli invisibili artefici, artigiani di una memoria in divenire, proiettata verso una modernità vintage che unisce tecnologia e carta, in un luogo dove la conservazione della memoria e la valorizzazione del patrimonio culturale siano aperti alle innovazioni e alla comunità, come una grande finestra spalancata sul futuro.

Federica IELE




