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SHerIL: l’innovazione che parte dal cuore antico di Benevento

Intervista al prof. Carmine Guarino, direttore scientifico del Samnium Heritage Innovation Lab

Nel cuore del Rione Triggio, tra vicoli carichi di storia e radici romane, sta per nascere un laboratorio che guarda al futuro. SHerIL – Samnium Heritage Innovation Lab non è solo un centro di ricerca: è un crocevia di saperi, tecnologie e visioni. La guida scientifica sarà il prof. Carmine Guarino, ordinario dell’Università del Sannio, botanico e scienziato curioso per natura.

Professor Guarino, SHerIL è stato definito un laboratorio “di frontiera” tra cultura e tecnologia. Ma in concreto, di cosa si occuperà?
«SHerIL sarà un centro interdipartimentale dove discipline umanistiche e STEM lavoreranno fianco a fianco. Ci occuperemo di valorizzazione del patrimonio culturale – materiale e immateriale – utilizzando le tecnologie più avanzate. Dal restauro virtuale alla realtà immersiva, dalle analisi ambientali alla formazione di nuove competenze, il nostro obiettivo è innovare senza perdere il legame con il territorio».

Ci fa qualche esempio concreto delle tecnologie che utilizzerete?
«Abbiamo strumenti unici nel panorama nazionale. Un sequenziatore di quinta generazione – il primo in Italia – che permette analisi genetiche su biodiversità e ambienti, utile ad esempio per monitorare lo stato di salute di boschi e foreste con tecniche di eDNA. Per la diagnostica del degrado dei beni archeologici e la provenienza dei materiali fittili o di altra natura è riservata un’area di sperimentazione che va dal macroscopico al microscopico avanzato. Infatti, l’utilizzo combinato di radiazioni dal visibile ai raggi X passando per l’infrarosso ma non tralasciando l’effetto Raman, servirà ad indagare la materia con metodi non invasivi e conservativi. Il nostro centro potrà pertanto essere un punto di riferimento per le soprintendenze, le istituzioni culturali e le imprese del settore».

SHerIL guarda anche all’ambiente. In che modo?
«Con un approccio integrato. Possiamo analizzare inquinanti nel suolo e nell’acqua, stimare i rischi ambientali grazie ad algoritmi avanzati, rilevare la presenza di microplastiche e di altri contaminanti emergenti. La cultura, per noi, è anche prendersi cura degli ecosistemi e del paesaggio».

Qual è l’ambizione più grande di SHerIL?
«Diventare un modello per le aree interne. Un luogo dove l’identità culturale si intreccia con l’innovazione, generando sviluppo sostenibile. Non a caso il centro nasce in una zona storica, simbolo della stratificazione di saperi e storie: da lì vogliamo ripartire per scrivere il futuro».

Prof. Carmine Guarino